Salvator Dalì - Sleep |
C’era un uomo che avanzava lentamente, seguito
dallo sguardo di tutti i presenti. Era avvolto in un leggero mantello di seta,
che scendeva in morbidi drappeggi sopra una tunica di lino. Non era
particolarmente alto, ma una lunga barba ed un complicato copricapo turrito gli
davano un portamento imponente. Era seguito, ad una certa distanza, da due
assistenti che portavano voluminosi fagotti. Man mano che avanzava la folla si
accodava, formando un variopinto corteo.
Erano ormai diversi giorni che mi trovavo in
quel mondo estraneo, in cui mi muovevo solo grazie all’amorevole guida di
Talnòc. Con i suoi modi gentili egli riusciva a rendere meno dura la mia
situazione. Era discreto ed autorevole allo stesso tempo, indirizzandomi nelle mie
attività quotidiane senza darlo troppo a vedere.
Nelle prime ore dopo il mio arrivo a Palnoc
avevo perso a poco a poco la memoria del mio passato. Tutto era svanito dalla
mia mente senza che riuscissi a trattenere nemmeno un brandello di ricordo. Mi
ero ritrovato senza un’identità, in un mondo che non conoscevo. Solo la sua
presenza riusciva a darmi un po’ di calore. Non so cosa avrei fatto senza di
lui. La sua presenza mi consentiva di sopravvivere, rimandando ad un domani
indefinito le domande che tenevo chiuse dentro la mia testa.
Poi, con il passare dei giorni, la nozione del
passato aveva cominciato a riaffiorare, grazie anche alle domande calibrate del
mio amico. Ora ero di nuovo in grado di riconoscere con chiarezza gli
avvenimenti della mia vita precedente. Sapevo di Torino, della mia famiglia,
del lavoro che mi portava in giro per l’Italia.
Lo sapevo, ma non ne avevo il ricordo.
Perché quelle nozioni non erano accompagnate
da alcuna emozione, non mi suscitavano alcun sentimento. Avevano in me lo
stesso impatto delle cose studiate a scuola, come se non le avessi vissute di
persona. Il fatto, che pur mi era ormai chiaro, di avere una moglie e dei figli
ad aspettarmi, mi appariva come una pura informazione. Per me, in quel momento,
era come sapere che i crociati avevano conquistato Gerusalemme nel 1099,
durante la prima crociata. Non un ricordo personale ma una semplice nozione, amputata
della sensazione di fatica che ti entra nelle membra, del sapore aspro della
polvere mista a sangue, del dolore vivo delle ferite o del senso esaltante
della vittoria conquistata a caro prezzo. Senza la capacità di far rivivere il riverente
smarrimento che aveva preso quei rudi guerrieri quando finalmente avevano
potuto accostarsi ai luoghi della Passione.
Nessun sentimento si agitava in me al pensiero
di ciò che ero stato fino a pochi giorni prima. La mia vita precedente era solo
una serie di anonime note nel libro della storia.
Ero diventato freddo al mio passato, ma non
incapace di sentimento. Di questo ero sicuro, Provavo per Talnòc un senso di
sincera amicizia, per esempio.
Con lui ero tornato in centro e lui aveva
insistito perché ci sedessimo ai tavoli di un bar sulla piazza del mercato.
Quando era comparso l’uomo con il mantello mi stava chiedendo del mio lavoro.
“Sono consulente di logistica per la grande
distribuzione” gli avevo risposto.
Aveva aggrottato le sopracciglia.
“Cos’è la grande distribuzione?”
“I supermercati. Come li chiamate voi qui?”
Non aveva risposto subito. Aveva cercato di
elaborare quello che gli stavo dicendo, prima di parlare.
“Supermercati? Vuoi dire mercati molto grossi?
Più di questo?” ed aveva indicato la piazza.
“No, no” dissi con un mezzo sorriso “dove
andate voi a fare la spesa?”
“Beh, nelle botteghe, dove altrimenti?”
Era stato in quel momento che era arrivato lo
strano corteo. Avevo immediatamente lasciato cadere il discorso, attratto dalla
novità.
“Chi è quell’uomo?”
Talnòc aveva ripreso il controllo della
situazione ed ora mi guardava con aria complice, come se mi avesse portato in
quel posto proprio per farmi vedere quello spettacolo.
“E’ il venditore di destini, non vedi?”
Sempre più coinvolgente, Gianbarly.
RispondiEliminaAspetto sempre con trepidazione la puntata successiva.
Ciao e buona giornata!
Lara
Bello mi piace, solo che a leggerlo a puntate la suspense perde un po', ho aspettato per leggere due puntate insieme nella speranza che avrei letto la parte conclusiva, pazienza mi tocca aspettare, buona domenica, ciao Alex
RispondiEliminaHai una fantasia invidiabile... un piacere leggerti :)
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