Il posto della mente è una piccola oasi letteraria dove possiamo andare quando abbiamo bisogno di qualcosa di diverso. Di leggere, o scrivere storie. Storie inventate, come quelle che io, da principiante, sottopongo al vostro giudizio, oppure storie vere, piccoli "frammenti di vita" che scivolerebbero immediatamente nell'oblio se qualcuno di noi non li raccogliesse.

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domenica 2 settembre 2012

Mia figlia [gianbarly]


“Mi fai schifo!”
Eccola mia figlia, un attimo fa era una bambina ed ora me la trovo davanti, ritta sui suoi tredici anni, a fare da giudice impietoso della mia vita.
“Ma ti vedi! Come fai, dico, come fai a guardarti nello specchio la mattina?”
Lo sapevo che sarebbe arrivato questo momento. Lo sapevo, ma non sono riuscita a far nulla per evitarlo. Istintivamente mi tocco i capelli.
Fa una smorfia di scherno: “Sì, belli i tuoi capelli. Sembrano fili di ferro”

Quante volte mi sono detta che dovrei andare più spesso dal parrucchiere, cambiare ogni tanto pettinatura.
I suoi occhi continuano a scannerizzarmi impietosi.
“Come fai a non volerti bene nemmeno un po’? Sembra che tu lo faccia apposta, per farmi vergognare! Ti vesti a caso, sei grassa. Mi fai schifo, schifo!”
Sì lo sapevo che insegnarle le cose non bastava. Che i figli sono bravissimi a notare le contraddizioni fra quello che gli dici e quello che fai. A trovare le differenze fra i princìpi ed i comportamenti. Cosa le dico adesso? Niente, mi limito a guardarla impotente mentre mi vomita addosso tutta la frustrazione di avere una madre di cui si vergogna con le amiche. Cosa potrei dirle? Che sono così perché la sera non ho più la forza di mettermi in ordine?
“Cazzo, mamma! Ma invece di andare in fabbrica, non potevi fare la troia come tutte le altre?”



Nota dell’autore:  Onde evitare che le ultime parole “tutte le altre” mi attirino l’accusa di maschilismo, vi elenco qui quali esse siano nella mente della figlia.
La mamma di Vittoria: Divorzista, nel senso che ha costruito il suo tenore di vita con divorzi vantaggiosi. Ne ha già due all’attivo ed un terzo all’orizzonte.
La mamma  di Riccardo: Artista situazionista, vive scroccando tutto quello che le riesce nell’ambiente degli amanti dell’arte, in ragione del fatto di essere stata, fra i sedici e i diciotto anni, la musa ispiratrice di un pittore piuttosto famoso, molto più vecchio di lei,
La mamma di Elena e Giulia: fa la moglie del chirurgo di successo. La volta che questo ruolo era stato messo in pericolo da una inchiesta su certe pratiche non proprio corrette del marito, ha fatto la sua parte frequentando discretamente il letto di chi era in grado di indirizzare il processo su di un binario morto.
La mamma di Ginevra: lei è l’unica che è troia per passione. Ricca di suo e con un marito che si fa mantenere, non perde occasione per andare a letto con tutti quelli che le capitano a tiro.
La mamma dei gemelli: a quarantacinque anni ha ancora un fisico mozzafiato, in grado di far girare la testa anche ai compagni di classe dei figli. Di mestiere fa la escort, anche se ora frequenta solo due o tre “amici” particolarmente facoltosi.
La mamma adottiva di Stephanie: ha costruito la sua brillante carriera scegliendo con perizia gli uomini con cui tradire il marito.
Le altre, quelle che come sua madre si rompono la schiena col lavoro, per lei semplicemente non esistono.

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