Egon Schiele - L'abbraccio |
Avevo dentro di me un fuoco che ardeva, una sensazione che mai avevo
provato prima di allora. Il corpo di Lourdes mi stordiva con la sua vicinanza.
Passavo con delicatezza i polpastrelli sulla sua schiena nuda traendone un
piacere infinito. Allo stesso modo lei accarezzava me ed ogni minimo contatto
fra di noi aveva la forza di un uragano. I nostri sensi eccitati raccoglievano
anche il più piccolo stimolo, amplificandone la forza. Non mi stancavo di
percorrerle con la punta del naso l’incavo fra il collo e la spalla,
inebriandomi dei mille aromi che la sua pelle di velluto era capace di
sprigionare e che io mai mi ero sognato di saper distinguere così nettamente
uno dall’altro. Poi mi staccavo per un attimo dal suo abbraccio per poterle
guardare il seno. Mai i miei occhi si erano posati su qualcosa di altrettanto
portentoso.