Le mani scorrevano veloci sui tasti del computer, i dialoghi si componevano perfettamente, secondo quanto avevo in mente. Ero isolato in una specie di bolla che mi divideva dal resto del mondo. Stavo scrivendo proprio bene. Era uno di quei rari momenti in cui mi sentivo quasi un vero scrittore. Dentro di me desideravo ardentemente che quel momento non finisse mai. Stavo terminando la storia del Commissario Beretta ed ero veramente fiero del risultato.
In quel momento una finestrella impertinente salì dall’angolo in basso a destra dello schermo.
“Ehi! Aspetta un momento!”